La cooperazione sociale ha assunto ormai da tempo un ruolo cruciale nel processo di modernizzazione del sistema di welfare e nella creazione di valore aggiunto e occupazione nell’ambito dei servizi socio-sanitari e educativi.
Il successo di questa particolare forma di impresa che riesce a tenere in equilibrio tra loro scopi apparentemente antitetici quali la ricerca dell’efficienza economica nella produzione di servizi, le finalità di carattere solidaristico e l’adozione di forme democratiche e partecipative di autogoverno, ha contribuito a creare un intenso dibattito a livello scientifico e politico-amministrativo sui fattori che hanno permesso la nascita e l’evoluzione del fenomeno, sui bisogni di regolamentazione degli ambiti di attività delle imprese in questione e del loro rapporto con il settore pubblico, nonché sulle prospettive future in termini di capacità di rispondere ai bisogni di una società sempre più complessa e di creazione di occupazione e ricchezza in economie ormai mature.
I soggetti dell’Economia Sociale, infatti, costituiscono una leva strategica fondamentale nel percorso di riformulazione delle strategie di sviluppo dei paesi europei e dell’Italia proprio in virtù della loro capacità di coniugare la dimensione economica ed imprenditoriale con quella di natura sociale. Questo paradigma costituisce il meccanismo generativo che permette loro di costruire reti relazionali e comunitarie, sia tra organizzazioni e singoli cittadini che con istituzioni di altro genere, ed in grado di contribuire alla competitività dei territori proprio attraverso l’incremento dei livelli di capitale sociale.