UN ANNO PER COSTRUIRCI UNA CASA
Ed eccoci infine nel 2016. Per la cooperazione italiana questo è l’anno che deve traghettarci verso un appro
do storico, quello del compimento dell’unità tra le tre Centrali Cooperative. Legacoop, Confcooperative ed AGCI hanno deciso che il primo gennaio 2017 deve essere la data di avvio della centrale unica. Il termine è perentorio e suscita speranze in tante cooperative, perplessità in altre, spavento (fortunatamente) in poche.
In questo processo senza precedenti assistiamo ad alti e bassi, ma non ci siamo mai fermati. Il lavoro è duro perchè non è sempre facile trovare il minimo comune denominatore nella complessità delle nostre organizzazioni. Eppure se siamo qui è perché abbiamo capito che la cosa non solo ha un senso, ma è quasi indispensabile. La nuova organizzazione non dovrà essere la somma delle tre componenti che la vanno a formare, ma deve essere un’unica casa di tutti. La casa è il luogo dove siamo al sicuro, è quello in cui si risolvono i conflitti in nome di un valore più grande, è quello dove ci si ripara dai problemi. La casa è quel posto dove si incontrano persone che, a prescindere da tutto, sono degne di fiducia, quelle che ci aiutano e che siamo disposti ad aiutare. Dobbiamo ambire ad una casa comune che abbia queste caratteristiche, altrimenti non funzionerà. Per avere successo occorre molto realismo, molto senso pratico e molta capacità di leggere la realtà al di là dei sogni.
L’augurio quindi che formuliamo per il 2016 al nostro mondo della cooperazione, a tutti i dirigenti, ai cooperatori, è quello di riuscire a trovare quella forza e quella disponibilità reciproca che servono in dosi massicce, per superare i mille ostacoli che inevitabilmente si frappongono in processi come questo. Sì perché un conto è dire le cose, un conto è tuonare enunciazioni e fissare scadenze come nei piani quinquennali, un altro è praticare la concretezza delle soluzioni. Eppure è su quest’ultimo fronte che si misura la capacità degli uomini di pervenire ad un risultato, non sull’altro.
Massimo Mota
Presidente AGCI Emilia Romagna