La figura del Temporary Manager
Nell’era della flessibilità il lavoro in affitto non riguarda solo impiegati e operai, ma anche direttori generali e di funzione, come i responsabili delle aree acquisti, logistica, commerciale, amministrazione e i direttori di stabilimento. Sull’esempio delle esperienze statunitensi, inglesi e olandesi, anche in Italia è approdata la formula del temporary management: dei dirigenti a progetto messi a disposizione dalle società di servizi. Questi professionisti entrano nelle imprese per alzare il livello di competitività, gestire importanti cambiamenti o coprire un temporaneo vuoto manageriale, con contratti che vanno dai 6 mesi ai 3 anni.
Per il dirigente a tempo sono state coniate numerose definizioni: manager di pronto intervento, dirigente in affitto, manager in leasing, manager a tempo, temporary manager, interim manager, manager protempore, addirittura “green berets” aziendali.
Quindi si può affermare che non esiste una definizione di temporary management. Quello che tuttavia si può sottolineare è che sono state osservate differenti modalità di esecuzione di questo concetto. Non si tratta, infatti, di una metodica particolare con cui affrontare problematiche aziendali complesse. Se si volesse provare a formulare una definizione si potrebbe affermare che temporary management è l’allocazione temporanea in azienda di manager altamente qualificati con compiti specifici, quali risolvere importanti situazioni contingenti, ristabilire l’equilibrio economico-finanziario, porre le basi per lo sviluppo futuro, il tutto accrescendo la cultura del management esistente e garantendo la continuità all’interno dell’organizzazione.