Venerdì 30 giugno si è tenuta presso la Sala Polivalente della Regione Emilia-Romagna la Conferenza Regionale della Cooperazione 2017, promossa in occasione della giornata mondiale ONU della Cooperazione.
All’insegna dello slogan “Le cooperative assicurano che nessuno resti indietro” la conferenza, presieduta dal Prof. Fabio Fava (Delegato dell’Università di Bologna per la Ricerca Industriale, Cooperazione territoriale e l’Innovazione) è stata condotta con l’obiettivo di mettere in luce il valore sociale ed economico dell’esperienza cooperativa dell’Emilia-Romagna ed esplorarne le potenzialità.
La conferenza è stata aperta da Francesco Milza, Presidente di Confcooperative Emilia -Romagna, in rappresentanza della Consulta della Cooperazione di cui fanno parte le Associazioni AGCI, Confcooperative, Legacoop e Unci. Riferendosi proprio al suddetto slogan proposto dalle Nazioni Unite, Milza ha dato un’ampia visione di come, per l’accento marcatamente inclusivo del messaggio, siano doverose alcune considerazioni riguardo al periodo di crisi che anche la Cooperazione del nostro territorio ha vissuto, soprattutto nell’ambito dell’edilizia ed alla sua eco nel tessuto sociale della comunità.
“Dai dati forniti dall’Ufficio studi di Unioncamere – continua Milza – emerge che, nel periodo più acuto della crisi, dal 2011 al primo trimestre 2017, l’occupazione complessiva del sistema cooperativo dell’Emilia Romagna è aumentata del 3,6%. Ciò sta a dimostrare la natura di questa forma d’impresa, tesa a generare lavoro e benessere sociale. La nostra Regione, va ricordato, produce circa il 35% del fatturato della Cooperazione Italiana.”
Ha illustrato in breve anche il grande tema della quarta rivoluzione industriale, denominata “industria 4.0”, caratterizzata dall’introduzione nei processi produttivi della digitalizzazione, dalla robotica, dell’intelligenza artificiale, dimensione nuova ancora in cerca d’interpretazione.
Sul tema degli obiettivi di Europa 2030 si è inserito l’intervento del prof. Marco Frey Presidente nazionale di Cittadinanzattiva e Presidente della Fondazione Global Compact Italia (le slide del suo intervento sono disponibili in calce all’articolo n.d.R.). Nella sua relazione ha esplorato gli scenari per l’innovazione del sistema cooperativo a livello internazionale, uno sviluppo qualitativo e non quantitativo, in cui innovazione tecnologica e sociale non possono esistere separatamente.
Per il prof. Frey gli ingredienti fondamentali di questo sviluppo sono essenzialmente tre:
- La cura di un piano strategico;
- La spinta motivazionale (sia dalla collettività che dal mondo imprenditoriale);
- Creare azioni in un sistema che abbia continuità.
A seguito di questa relazione tre cooperative, invitate a partecipare ai lavori della Conferenza, hanno portato la loro testimonianza su tre temi particolarmente importanti per la giornata internazionale della cooperazione: inclusione, sviluppo sostenibile, risoluzione delle situazioni di crisi aziendale (workers buyout).
Carlo De Los Rios, presidente della Cooperativa Sociale CAMELOT, associata Legacoop, attiva prevalentemente nel settore dell’accoglienza dei migranti nei territori di Ferrara Bologna e Ravenna, parla del delicato argomento dell’inclusione sociale e della necessità collettiva di una politica che non ragioni più su un concetto di “emergenza immigrati” ma su una visione di più lungo e vasto respiro. Secondo De Los Rios è giusto puntare sul volontariato ma la cooperazione non è sostituibile, soprattutto in questo campo, nonostante le accuse di speculazione che ogni giorno si è costretti a fronteggiare. Tra le attività della cooperativa presentate spicca il Progetto Vesta, consultabile a questo link –> http://progettovesta.com/ per l’accoglienza in famiglia dei migranti inserita in un progetto SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), finalizzato a svincolare il problema dell’immigrazione dai Centri di Accoglienza e promuovere l’inclusione sociale direttamente nel tessuto della comunità attraverso le famiglie.
Riccardo Cozzo, presidente della Cooperativa Bioagricoop, associata AGCI, espone alcune delle attività dell’impresa che opera attivamente per la diffusione e l’innovazione in agricoltura biologica tramite attività di promozione, formazione e ricerca. È stata presentata la grande attività della cooperativa nella formazione a livello internazionale, in particolare in paesi terzi (Sud Est Asiatico, India, Brasile…), degli operatori autoctoni nella cura delle proprie risorse biologiche, con procedure a basso impatto ambientale, nel rispetto e nella valorizzazione della biodiversità delle regioni interessate. Tra le altre attività ha citato il progetto Organic Food Organic Mood (http://www.ofom.it/ ), il cui obiettivo principale è “favorire la conoscenza dei requisiti qualitativi, salutistici e nutrizionali dei prodotti da agricoltura biologica e del sistema di certificazione comunitaria, consolidando e ampliando i consumi nei mercati di paesi terzi (USA, Cina e Giappone)” così da offrire alle aziende interessate a tali mercati il supporto necessario per stabilire nuovi contatti e implementare, di conseguenza, la propria rete distributiva.
Luigi Patanè, presidente della Cooperativa Soles Tech, associata Confcooperative, ha portato il forte esempio di una realtà salvata dai lavoratori che si sono costituiti in cooperativa (workers buyout). L’unità dei lavoratori in questa circostanza ha dato nuova vita ad una realtà all’avanguardia nell’edilizia anti-sismica. La cooperativa si occupa in particolare di installare isolatori sismici di nuova generazione sia in edifici di nuova costruzione sia in strutture già esistenti, utilizzando tecniche molto avanzate frutto dell’eccellenza italiana.
I lavori si sono conclusi con l’intervento dell’Assessore alle attività produttive Palma Costi che, complimentandosi per il lavoro fatto finora da tutti gli attori presenti, ha chiarito come tutti questi percorsi e obiettivi abbiano il fine di inserire l’Emilia-Romagna in un sentiero più ampio, europeo e mondiale. Questa è la visione di lungo periodo che la regione vuole portare avanti. L’Emilia Romagna – continua l’Assessore – ha una responsabilità più alta rispetto ad altre regioni nei confronti dell’agenda 2030 perchè la cooperazione, lo spirito mutualistico e l’innovazione sociale fanno parte del DNA di questa regione.
Conclude la conferenza dando spunti concreti su cui continuare a lavorare :
- L’innovazione tecnologica e comunicativa: saper leggere gli ultimi trend con occhi nuovi e metterli in pratica;
- L’innovazione sociale: in cui i bisogni vecchi e nuovi dei cittadini si rivelano opportunità di lavoro di qualità;
- L’occupazione giovanile: favorire le nuove leve nell’entrata al mondo del lavoro su più livelli;
- Le reti: il network fra realtà similari e diverse costituisce un acceleratore e moltiplicatore di processi di sviluppo;
- Lotta alle false coop: deve rimanere ferma la volontà contro questo fenomeno che è anche un problema reputazionale che danneggia tutti, distorce il mercato e i valori del territorio.